Racconti scelti by Thomas Hardy

autore:Thomas Hardy [Hardy, Thomas]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Grenelle
pubblicato: 2017-04-14T22:00:00+00:00

Il narratore si rivolse al segretario della chiesa.

«C’ero», disse Mr Flaxton.

«E quel matrimonio fu la causa di uno strano cambiamento negli affari di altre persone, intendo di Steve Hardcome e di suo cugino James».

«Ah, gli Hardcome», disse lo straniero. «Come mi è familiare questo nome. Che ne è di loro?».

Il segretario si schiarì la gola e cominciò.

La storia degli Hardcome

Sì, quello di Tony fu in assoluto il più bel banchetto nuziale al quale io abbia mai partecipato; e ne ho visti un bel po’, come potete immaginare, avendo, come ministro della chiesa, il privilegio di attendere a tutte le cresime, i matrimoni e i funerali – secondo il nostro costume del Wessex.

Ebbe luogo in una notte di gelo nella settimana di Natale, e fra i paesani invitati c’erano i suddetti Hardcome o’Climmerston – Steve e James – primi cugini, entrambi piccoli agricoltori, che stavano giusto allora entrando in affari per loro conto. Erano con loro invitate naturalmente anch’esse, le loro promesse spose, due giovani donne dei dintorni, ragazze entrambe assai carine e vivaci, e una quantità di amici da Abbotts-Cernel, Weatherbury e Mellstock, e da non so dove – una casa tutta ben piena di gente.

La cucina fu liberata dei mobili per ballare, e i vecchi si misero a giocare a “Put” e “Allfours” nel salotto, ma poi smisero per partecipare anche loro alle danze. La parte iniziale della schiera danzante era vicino alla grande finestra sulla parte anteriore della casa, e le coppie erano talmente tante che la parte finale della schiera stessa si estendeva fino alla porta sul retro, e nell’oscurità dov’era il casotto esterno; infatti, la fine della fila non si poteva vedere affatto, e non si è mai saputo quanto fosse lunga la danza, essendo le ultime coppie perse fra i bastoni e le fascine del casotto esterno.

Dopo aver ballato per qualche ora, e dopo che i più alti di noi si ritrovarono con la testa gonfia a furia di sbattere contro il soffitto, il primo violinista mise giù l’archetto, e disse che non avrebbe più suonato perché voleva ballare. E dopo un’ora anche il secondo violino lasciò andare l’archetto, e disse che voleva ballare anche lui; così rimase solo il terzo violino, che era un veterano, molto debole di polso. Comunque, questi s’ingegnò a tenere in piedi un fievole motivetto; ma non essendoci neanche una sedia nella sala, ed essendo le sue ginocchia deboli come i polsi, fu costretto a sedersi su quel tanto del piccolo tavolo d’angolo che sporgeva oltre la credenza che lo sovrastava, una seduta che non era certo molto comoda per un uomo avanti negli anni.

Le due coppie di fidanzati erano fra le più assidue nel ballo, com’era naturale nella loro situazione. Ogni coppia era molto ben assortita, e molto diversa dall’altra. La fidanzata di James Hardcome si chiamava Emily Darth, e tutti e due, sia lei che lui, erano due persone di sani principi, legate alla casa, amanti della vita tranquilla. Steve e la sua promessa sposa, che si chiamava

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